CISCO ANNUNCIA IL LICENZIAMENTO DI OLTRE 4MILA DIPENDENTI
Cisco, il colosso delle soluzioni di networking, entra nel novero delle aziende tecnologiche che hanno previsto nuovi profondi tagli al personale nella corsa alla riduzione dei costi promessa dall’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. Ma, nel caso specifico, pesa anche la crisi delle Tlc, che zavorra i conti della società.
I CONTI DI CISCO E IL PIANO DI TAGLI
I licenziamenti sono in effetti stati annunciati ieri, contestualmente alla pubblicazione degli ultimi risultati trimestrali: perderà il posto circa il 5% della forza lavoro mondiale del gruppo, che attualmente conta 84.900 persone. Il nuovo piano fa seguito ai tagli della fine del 2022, che avevano portato alla perdita di 5mila lavoratori, e precede l’acquisizione di Splunk per 28 miliardi di dollari, operazione che il management prevede di completare entro il 30 aprile.
Cisco, che ha sede a San Jose, in California, ha guadagnato 2,6 miliardi di dollari, o 65 centesimi per azione, durante il secondo trimestre fiscale che copre il periodo ottobre-gennaio, registrando un calo del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il fatturato del periodo è sceso del 6% rispetto all’esercizio passato, attestandosi a 12,8 miliardi di dollari.
UN TREND CHE COINVOLVE GRAN PARTE DELLE BIG TECH
L’annuncio del piano di razionalizzazione di Cisco è solo l’ultimo di una lunga serie dall’inizio dell’anno: Microsoft, TikTok, eBay e Paypal, oltre che Alphabet e Amazon, sono soltanto i nomi più noti del settore che hanno previsto tagli soprattutto nell’ottica di elevare profitti e valore di mercato.
Dalla fine del 2022, l’indice tecnologico Nasdaq composite ha registrato un’impennata di circa il 50% in un rally che lo ha riportato a ridosso dei massimi storici raggiunti nel 2021, quando le chiusure causate dalla pandemia hanno spostato una parte maggiore dell’economia verso i servizi online. Nonostante le ondate di licenziamenti che hanno investito il settore tecnologico, l’economia statunitense ha continuato ad aggiungere posti di lavoro a un ritmo sostenuto che ha mantenuto il tasso di disoccupazione del Paese al 3,7%, appena al di sopra del minimo da mezzo secolo.
UN FUTURO DEDICATO ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Come gli altri colossi, anche Cisco si sta concentrando sulle aree tecnologiche che hanno maggiori probabilità di produrre una crescita futura: un aggiustamento che ha spinto molte aziende tecnologiche a eliminare posizioni in alcuni dipartimenti, creando invece più posti di lavoro nel campo ancora embrionale dell’intelligenza artificiale, che tuttavia sta diventando abbastanza esperta da iniziare ad affrontare compiti che tradizionalmente richiedevano competenze umane. Gli esperti prevedono che nei prossimi anni l’AI sarà in grado di svolgere un numero ancora maggiore di mansioni, provocando ulteriori licenziamenti di persone che di fatto non saranno più necessarie.
Robbins ha salutato la stretta relazione di Cisco con il produttore di chip Nvidia, la cui leadership nell’AI l’ha trasformata in una delle aziende di maggior valore al mondo nel corso dell’ultimo anno, come un segno che anche Cisco sarà ben posizionata per capitalizzare la Tecnologia. “Siamo i chiari beneficiari dell’adozione dell’AI“, ha dichiarato il manager.
In conclusione, l’annuncio dei licenziamenti da parte di Cisco evidenzia la crescente tendenza delle aziende tecnologiche a ridurre la forza lavoro nell’ottica di tagliare i costi e concentrarsi sull’intelligenza artificiale. Questo trend, che coinvolge gran parte delle Big Tech, viene alimentato anche dalla crisi delle Tlc e dalla necessità di rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione.