IL MEDIUM VIDEOGIOCO E LE TEMATICHE DEL DOLORE E DELLA PERDITA
Nonostante parte del pubblico generalista continui a sminuirlo, il medium videoludico ha ormai ampiamente dimostrato di essere maturo e capace di affrontare argomenti tutto fuorché immediati. Tra i tanti Videogiochi che riflettono su tematiche come il dolore e la perdita, abbiamo scelto di parlarvi di questi cinque: preparatevi a piangere.
TO THE MOON
To The Moon dimostra che non servono faraonici valori produttivi per raccontare una storia in grado di lasciare un segno indelebile nel cuore. In questo gioco si prende il controllo di due scienziati impegnati a scandagliare la mente di un uomo in fin di vita. Il loro obiettivo è quello di scoprire cosa alimenta il suo desiderio di andare sulla Luna e impiantargli dei ricordi sereni in grado di accompagnarlo dolcemente verso la morte. In questo viaggio a ritroso nella memoria, il duo dei protagonisti si ritrova così ad affrontare una vita costellata da tragedie, risentimento, abusi e dolore impossibili da cancellare, che non fanno altro che infliggere continue stilettate all’animo del videogiocatore chiamato a metabolizzare eventi tanto drammatici. Riflettendo sul valore della memoria, To The Moon si interroga anche su quanto sia giusto seppellire i ricordi spiacevoli per sovrascriverli con eventi gioiosi, ma finti.
THE LAST OF US PART 2
Il primo The Last of Us non è certamente una passeggiata di salute, dal momento che è intriso di dolore, violenza e menzogne, ma messo in relazione con il secondo episodio ha la “colpa” di far affezionare fin troppo il giocatore ai suoi personaggi. Per questo motivo ciò che accade durante The Last of Us Part 2, che non staremo qui a rivelare per evitare di fare spoiler, è estremamente atroce da sopportare. I personaggi si ritrovano invischiati in un ciclo perpetuo di atrocità e sofferenza, che li consuma e corrode facendo loro perdere il senso di cosa sia giusto e sbagliato. Per fortuna, dopo tanta dolore il finale offre uno spiraglio di luce dimostrando che, con tanta forza, questo ciclo può essere interrotto.
THAT DRAGON, CANCER
C’è solo una cosa peggiore di perdere un bambino: perderlo lentamente. È ciò che narra That Dragon, Cancer, piccola ma incisiva produzione indipendente autobiografica – quest’ultima una caratteristica che la rende ancor più dura da sopportare. I due autori, Ryan e Amy Green, hanno scelto il medium videoludico per raccontare la storia di loro figlio, Joel, al quale è stato diagnosticato un tumore maligno del Sistema Nervoso Centrale quando aveva solo un anno. Il gioco racconta quattro anni di battaglie, rivelatesi infine inutili a causa dell’impossibilità di sconfiggere un male tanto atroce. Ma non ci sono solo sofferenza, malattia e morte in That Dragon, Cancer, ma anche bellezza, innocenza e riverenza nei confronti del dono più prezioso di tutti: la vita.
TELLTALE’S THE WALKING DEAD: STAGIONE 1
Il mondo post-apocalittico di The Walking Dead dimostra che, se messi di fronte dinanzi a situazioni al limite, gli esseri umani sanno essere anche più crudeli e spietati degli zombie. Per questo motivo, tutte le Storie raccontate dal franchise risultano essere forti e difficili da digerire, ma muovendoci in campo videoludico riteniamo che non ci sia nulla di più coinvolgente, e di conseguenza atroce, della Prima Stagione del The Walking Dead di Telltale. Nella prima stagione di Telltale’s The Walking Dead si prende il controllo di Lee, un detenuto in cerca di una qualche forma di riscatto nell’apocalisse. Durante il suo viaggio, che può essere plasmato dalle scelte del giocatore, si imbatte in Clementine, una bambina i cui genitori risultano essere dispersi. Il legame padre-figlia tra i due cresce e si rinforza episodio dopo episodio, mentre vengono messi alla prova da eventi sempre più duri da affrontare e sopportare, specialmente per una bambina. Ma tutto ciò non è nulla rispetto al finale, nel quale Clementine scopre il destino dei suoi reali genitori e viene messa di fronte ad una delle scelte più ardue della storia dei videogiochi.
SHADOW OF THE COLOSSUS
Dietro alla sua apparentemente semplice struttura ludica, che chiede al giocatore di abbattere dodici differenti Colossi in modi sempre più ingegnosi, Shadow of the Colossus cela una verità difficile da sopportare per chiunque. Il protagonista è un giovane ingenuo e disperato che, pur di opporsi all’inevitabile e salvare la sua amata dalle grinfie della morte, si lascia manipolare da un’entità sinistra. Solo alla fine si rende conto di quello che ha fatto pur di salvare la ragazza: è giusto sacrificare ogni altra cosa, rendere il mondo un posto peggiore e maledire un’intera terra per il proprio tornaconto personale e alterare un destino che sembra già scritto? Shadow of the Colossus fa riflettere proprio su questo, lasciando un permanente velo di malinconia nell’animo di chiunque l’ha giocato e compreso fino in fondo.