venerdì, Ottobre 18, 2024

Chat Control 2.0: Critiche e Proposte in Europa prima della votazione del Parlamento

**CONTROLLO DELLE CHAT IN EUROPA: LA VOTAZIONE IMMINENTE**

Nel panorama politico dell’Unione Europea, si sta intensificando il dibattito riguardante le nuove obbligazioni per i provider di servizi Internet volte a contrastare in maniera più efficace i reati perpetrati contro i minori, utilizzando gli strumenti digitali. Alla vigilia di una cruciale votazione, le critiche si moltiplicano. Al centro della diatriba c’è sempre il regolamento proposto dalla Commissaria per gli Affari Interni, Ylva Johansson, noto come CSA Regulation ma ribattezzato Chat Control 2.0 da parte dei detrattori.

**CHAT CONTROL: LA PROPOSTA ORIGINALE DELLA COMMISSIONE EUROPEA**

Il regolamento inizialmente proposto ha sollevato accese discussioni per oltre due anni. Nella sua veste originale, prevedeva misure drastiche, tra cui l’obbligo per gli operatori delle piattaforme di Messaggistica (servizi email compresi) di scansionare i contenuti degli utenti in automatico. L’analisi dei dati altrui sarebbe dovuta avvenire a livello di dispositivo dell’utente, in modo da superare le limitazioni imposte dalla crittografia end-to-end (pratica conosciuta come client-side scanning). Tali misure avrebbero dovuto essere accompagnate dall’invio automatico di segnalazioni a un punto di raccolta centrale europeo.

**LA PROPOSTA DELLA PRESIDENZA BELGA: SCANSIONE BASATA SU HASH**

Sotto la guida belga della Presidenza del Consiglio Europeo, si è recentemente cercato una sorta di compromesso. La nuova ipotesi normativa prevede misure a carico dei provider, che potrebbero dover confrontare i contenuti degli utenti con database di rappresentazioni note di abusi o effettuare ricerche assistite da Intelligenza Artificiale su vari tipi di contenuti, tra cui Immagini, Video, file di backup cloud e altro ancora. La proposta esclude la scansione di file audio e messaggi di testo.

Il confronto tra il materiale scambiato attraverso i servizi di messaggistica e i contenuti già noti alle forze di polizia avverrebbe utilizzando la tecnica dell’hashing. I meccanismi implementati dai provider paragonerebbero insomma i file multimediali trasferiti dai singoli utenti con un database di hash conosciuti. Solo in caso di corrispondenza, scatterebbe una segnalazione (inizialmente in forma anonima, primo passo verso l’apertura di un “fascicolo”).

**LE CRITICHE AL PROGETTO BELGA**

La proposta della Presidenza del Consiglio belga ha comunque attirato numerose critiche. Meredith Whittaker, presidente della fondazione statunitense che si occupa dello sviluppo dell’App di messaggistica Signal, ha dichiarato che la scansione delle comunicazioni private mina la crittografia end-to-end, anche se effettuata in locale sui dispositivi degli utenti. Anche il portavoce del Chaos Computer Club, Linus Neumann, ha criticato l’idea che gli utenti debbano acconsentire a una scansione in massa dei loro messaggi o rinunciare all’invio di contenuti visivi e URL. L’associazione industriale Eco ha evidenziato i rischi di una categorizzazione errata dei servizi che andrà a penalizzare quelli che danno massima priorità alla protezione dei dati personali.

**L’APPELLO PER BLOCCARE L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE**

Un folto gruppo di parlamentari europei ha inviato una lettera aperta al Consiglio e ai governi nazionali, esortandoli a respingere la proposta belga. La missiva sottolinea le preoccupazioni rispetto agli impatti in termini di privacy delle comunicazioni. La lettera afferma che l’iniziativa della Presidenza belga rischia di minare la confidenzialità delle comunicazioni private, nonostante il compromesso proposto. La scansione obbligatoria dei contenuti video e delle immagini, crittografate e non, è vista come un’invasione dei diritti digitali fondamentali e un ritorno alle proposte originarie della Commissione del dicembre 2021. I firmatari evidenziano l’importanza della comunicazione sicura e crittografata per tutti, inclusi i bambini e le vittime di abusi, che necessitano di servizi di emergenza sicuri e confidenziali. La scansione lato client e altre forme di sorveglianza di massa rischiano essere controproducenti, recando anche evidenti danni ai professionisti soggetti a segreto professionale come giornalisti, avvocati, e operatori sanitari, nonché ai whistleblower. La lettera mette in guardia anche contro il potenziale utilizzo di misure come quelle presentate che potrebbero diventare modello per attività di “sorveglianza di Stato” e indebolire la Sicurezza della comunicazioni. Infine, i nuovi obblighi potrebbero favorire un clima di sospetto generalizzato, danneggiando l’immagine dell’Unione Europea come garante della libertà del cittadino.

**COSA FARE PER PROTESTARE CONTRO CHAT CONTROL 2.0**

Secondo l’ex parlamentare Patrick Breyer, il voto messo in programma per domani 20 giugno, subito dopo le elezioni, farebbe leva su un periodo di minore attenzione pubblica e una nuova composizione del Parlamento Europeo non ancora costituita. “Se il Consiglio approvasse ora Chat Control, c’è un alto rischio che venga adottato definitivamente alla fine del processo politico”, osserva Breyer. Al momento, molti Paesi non hanno ancora deciso se sostenere l’ultima spinta belga per l’approvazione di Chat Control, tra di essi c’è anche l’Italia, insieme a Finlandia, Repubblica Ceca, Svezia, Slovenia, Estonia, Grecia e Portogallo. I governi di Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria e Polonia hanno invece già chiarito che non sosterranno la proposta, ma il loro “peso” non è sufficiente per bloccare l’iter di approvazione.

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