Quando mancano ancora quattro mesi alla pubblicazione dell’espansione la Forma Ultima, destinata a mettere un punto alla lunga Saga della Luce dell’Oscurità, è venuta a crearsi una nuova controversia in seno alla comunità. Bungie ha infatti bannato Cruz, quattro volte vincitore del premio World First Raid – mica uno qualunque.
All’apertura di ogni nuovo Raid, Bungie mette in palio un premio per il primo team del mondo capace di completarlo. Cruz, assieme ai suoi compagni del clan Elysium, è stato capace di vincerlo per ben quattro volte ottenendo grande popolarità all’interno della community del gioco. Potete dunque ben immaginare lo stupore derivante dalla notizia del suo ban, giunta del tutto inaspettata.
IL BAN DI CRUZ:
Destiny 2 ha da sempre qualche problema con i cheater, specialmente nell’ambito della dimensione competitiva delle prove di Osiride. Per questo motivo Bungie ha implementato un sistema in-game finalizzato al rilevamento di determinati Software anti-cheat. È proprio questo strumento ad aver colto in flagrante Cruz mentre utilizzava un cheat engine, anche se il giocatore si difende spiegando che il software non era in esecuzione per Destiny 2.
IL RESOCONTO DI CRUZ:
Stando al suo resoconto, Cruz stava utilizzando un cheat engine chiamato ArtMoney per generare valuta di gioco in Total War: Shogun 2 quando ha accidentalmente avviato Destiny 2. Il software, che fa parte della lista nera di Bungie, è stato subito rilevato dal sistema anti-cheat dello sparatutto, il quale ha automaticamente bannato Cruz.
LA DECISIONE DI BUNGIE:
Il giocatore ha subito provveduto ad appellarsi a Bungie, ma la compagnia di sviluppo, dopo un’attenta investigazione, ha deciso di non rimuovere il ban per evitare di creare un pericoloso precedente. Se lo facesse, in futuro qualche malintenzionato potrebbe utilizzare la medesima scusante per farsi “sbannare”.
In conclusione, il caso di Cruz ha destato molta discussione all’interno della community di Destiny 2. Mentre alcuni appoggiano la decisione di Bungie come necessaria per mantenere l’integrità del gioco, altri si schierano dalla parte del giocatore sostenendo che il ban sia stato eccessivo. C’è da chiedersi se, in un contesto sempre più ostile alla presenza dei cheater, i giocatori dovranno prestare sempre maggiore attenzione a ciò che fanno anche al di fuori del gioco stesso per evitare conseguenze indesiderate.