L’ARTICOLO PUZZA: IL BONUS DA 100 EURO E LE POLEMICHE CHE LO ACCOMPAGNANO
Il governo in carica non si può dire che non faccia largo uso dei bonus a favore di determinate categorie di cittadini. Pochi giorni fa vi abbiamo parlato dei 460 euro che dovrebbero essere caricati entro l’estate sulla social card “Dedicata a te”.
Scopriamo cos’è il bonus da 100 euro, quando verrà erogato e cosa bisogna fare per richiederlo.
IL BONUS DA 100 EURO
Il bonus da 100 euro, come ha detto il viceministro all’Economia Maurizio Leo, è stato pensato a sostegno dei consumi delle famiglie. E “in previsione di un intervento più strutturale finalizzato a detassare le tredicesime in linea con quanto indicato nella legge delega di riforma del sistema fiscale.”
È una cifra una tantum, ossia che verrà versata una sola volta nel mese di gennaio 2025.
I REQUISITI
Come si legge nella nota di Palazzo Chigi, il bonus da 100 euro andrà ai lavoratori dipendenti solo se nel 2024 si siano verificate congiuntamente tre condizioni.
Il reddito complessivo non dovrà essere superiore a 28.000 euro.
Si dovrà avere “un coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico, ove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato”.
Infine, l’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, dovrà essere di importo superiore a quello delle detrazioni spettanti. Il che significa che il lavoratore non dovrà essere incapiente.
LA SOGLIA MINIMA
Quest’ultimo requisito esige un’ulteriore spiegazione, ben espressa dai colleghi del Post.
Se il lavoratore dipendente è incapiente, cioè se l’IRPEF da pagare è inferiore alle sue detrazioni fiscali (o se ha un reddito imponibile così basso da essere esonerato dal pagamento dell’imposta), non potrà fare richiesta del bonus.
Ciò istituisce una soglia minima implicita per ottenere l’agevolazione, perché chi guadagna meno di 8.500 euro all’anno è al di sotto della soglia di reddito per il pagamento dell’IRPEF.
COME FARE RICHIESTA
Il bonus da 100 euro non sarà versato direttamente in busta paga.
Sarà il lavoratore a doverlo richiedere al datore di lavoro, attestando per iscritto di possedere i tre requisiti, indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli.
I sostituti d’imposta, che recupereranno il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare, verificheranno il diritto all’indennità. E, se non spetta, recupereranno l’importo già erogato.
Il bonus da 100 euro sarà erogato con la busta paga di gennaio 2025 e dovrebbe interessare 1,1 milioni di famiglie.
L’IMPORTO LORDO
Il bonus ha suscitato qualche polemica. Intanto perché, come sempre accade in questi casi, non si tratta di un intervento strutturale ma di una misura una tantum e riservata a una determinata fascia della popolazione.
L’importo erogato, poi, è da considerarsi lordo. Alla somma saranno applicate le usuali ritenute fiscali e detrazioni, come l’aliquota di riferimento del 23%.
Inoltre l’importo sarà parametrato al periodo di lavoro. Per un lavoratore assunto ad esempio il primo luglio, e quindi impiegato per sei mesi su dodici, l’importo sarà dimezzato, e i 100 euro di bonus diventeranno 50 (lordi).
LA POLEMICA
I malumori provenienti dall’opposizione non riguardano solo l’esiguità della misura, e il fatto che si tratti di una soluzione una tantum.
È stato anche fatto notare che il Governo ha menzionato nel Consiglio dei Ministri una misura che sarà erogata a otto mesi di distanza dall’annuncio. Curiosa, e per molti non casuale, la proclamazione in campagna elettorale per le elezioni europee.