BLUESKY: IL NUOVO Social Network CHE SFIDA Twitter/X
A fine ottobre 2022, dopo una trattativa sull’ottovolante, Elon Musk ha acquistato Twitter per poi rinominarlo in “X” a luglio 2023. Per tante ragioni, che non stiamo qui a ricordare di nuovo, coloro che non hanno gradito la vendita della piattaforma social, hanno cominciato a cercare rifugio altrove. Tra le alternative a Twitter/X che hanno catturato maggiore interesse in un breve lasso di tempo c’è Bluesky, un protocollo e un servizio di social networking decentralizzato risultato del lavoro di Jack Dorsey, ex CEO di Twitter, e dei suoi collaboratori.
Lo sviluppo di Bluesky è andato, per un certo periodo, di pari passo con Twitter. D’altra parte la piattaforma integra un’interfaccia simile a quella che contraddistingue il prodotto fatto proprio da Musk. Di base, anche Bluesky è un social che si regge su scelte algoritmiche ma presenta differenze fondamentali rispetto a Twitter/X.
Come nasce Bluesky
L’obiettivo era quello di sviluppare uno standard decentralizzato per i social media che, in ottica futuro, lo stesso Twitter avrebbe potuto poi utilizzare. Tutto avvenne prima dell’acquisizione di Twitter da parte di Musk; così Bluesky ha continuato a vivere come progetto separato, completamente svincolato dalle sorti di Twitter. Basti pensare che Dorsey ha usato Bluesky per esprimere il suo disappunto sulla nuova leadership di Twitter all’insegna di Musk.
Bluesky è una Public Benefit Corporation ovvero una società formata per generare benefici sociali e pubblici, operando in modo responsabile e sostenibile. È di proprietà di Jay Graber (ingegnera che in precedenza ha lavorato sulla criptovaluta Zcash oltre che sul sito di pianificazione eventi Happening) e del team di Bluesky con Dorsey e Jeremie Miller (inventore delle tecnologie Jabber/XMPP) che fanno parte del consiglio di amministrazione accanto alla Graber.
Alla fine del 2022, Twitter ha scelto di interrompere il contratto con Bluesky, e Bluesky ha accettato.
Come funziona Bluesky
Bluesky si presenta come un Twitter/X essenziale che consente di creare post lunghi al massimo 256 caratteri. Ai post è ovviamente possibile rispondere; possono inoltre essere ripubblicati e ottenere apprezzamenti. Usando il menu “ad hoc” (tre puntini), i post possono essere segnalati e condivisi attraverso altre applicazioni o copiati sotto forma di testo.
Il social offre l’opportunità di cercare e seguire altri utenti, di visualizzare i loro aggiornamenti nella timeline “Home” e di accedere a un feed che contiene una raccolta di post ritenuti interessanti.
I profili utente contengono le informazioni più classiche: una foto, uno sfondo, una biografia, diverse metriche e il dato sul numero di utenti che stanno seguendo ciascun soggetto. I feed globali sono divisi in due sezioni, esattamente come su Twitter/X.
Un’apposita scheda nella parte inferiore dell’applicazione propone consigli sui profili Bluesky da seguire.
Il protocollo federato AT Protocol
Sul versante più propriamente tecnico, Bluesky è un’iniziativa che mira a creare – come detto – una rete sociale decentralizzata in cui più reti sociali, ognuna con i propri sistemi di verifica e moderazione, possano a loro volta comunicare reciprocamente attraverso uno standard aperto. Bluesky non è quindi soltanto un’applicazione o una piattaforma ma è anche un protocollo aperto. Una parte dell’implementazione del protocollo è stata rilasciata con licenza MIT: né il protocollo né il servizio usano la Tecnologia blockchain.
L’idea alla base del meccanismo è che in futuro gli utenti possano migrare da un social network a un altro mantenendo i contenuti pubblicati in passato, senza quindi dover ricominciare da zero. Il framework open source sviluppato da Bluesky è conosciuto con il nome di AT Protocol ed è disponibile sul repository GitHub del progetto. Le piattaforme basate su AT Protocol diventano così automaticamente interoperabili.
AT Protocol è definito “federato” perché vuole consentire l’interazione e la cooperazione tra diverse entità e server, senza vincoli o controlli esercitati centralmente da un unico soggetto. Come vediamo più avanti, AT Protocol punta infatti sull’indipendenza reciproca dei server, sulla possibilità di aggiungere o rimuovere server senza compromettere il funzionamento globale del sistema, sulla resilienza che deriva dalla struttura della rete, sulla portabilità degli account e sul maggiore controllo che hanno gli amministratori di ciascun server.
Le differenze tra AT Protocol e ActivityPub
Mastodon ha reso popolare la tecnologia social networking federato ActivityPub. Gli sviluppatori di Bluesky, tuttavia, hanno ritenuto opportuno puntare su AT Protocol in modo da consentire la portabilità dell’account. Si tratta di un aspetto cruciale perché protegge gli utenti da ban improvvisi, chiusure dei server ed eventuali disaccordi sulle politiche di moderazione.
La soluzione per la portabilità richiede alcune accortezze tecniche (repository di dati firmati e Decentralized Identifiers, DID), non facili da integrare in ActivityPub. Bluesky sostiene che gli strumenti di migrazione offerti da ActivityPub sono relativamente limitati, richiedono al server originale di creare un reindirizzamento e non è previsto il recupero dei dati già pubblicati in passato.
Attivazione di un account su Bluesky
Per accedere a Bluesky, si è chiamati a registrare un account utente rappresentato nella forma @username.bsky.social. La registrazione è effettuabile da questa pagina specificando i propri dati anagrafici e scegliendo gli autori di contenuti che si desiderano seguire. Bluesky, inoltre, offre la possibilità di bloccare contenuti sconveniente, appartenenti a specifiche categorie, in maniera del tutto automatica. Inoltre, offre piena libertà a ogni singolo utente per scegliere quali aggiornamenti ricevere all’interno dell’account.
Per celebrare l’evento, Davis Bickford, artista sostenitore della piattaforma, ha voluto realizzare un fumetto commemorativo. È possibile vederlo a metà di questo post.
Due personaggi si trovano in mezzo a una montagna di macerie. “Credo sia ora di lasciare il vecchio social. (…) Devo ricominciare da capo, sono stanco“, dice uno dei due con un riferimento neanche troppo velato a X. “Non preoccuparti! Cose migliori ci aspettano su Bluesky!“, dice l’altro. Arrivano in un’area accogliente che presenta edifici etichettati come News, Discover, Art, Science e altro ancora. “Su Bluesky, scegli cosa vuoi vedere invece di essere vincolato agli algoritmi. Ci sono già decine di migliaia di feed! Chiunque può creare o iscriversi ai feed!”
I protagonisti si soffermano sul fatto che appositi livelli di moderazione avanzati consentono di impedire la visualizzazione di contenuti che causano fastidio o disagio. Aggiungono inoltre: “Su Bluesky, posso personalizzare la mia esperienza e se mi sposto, tutto mi segue?”. L’altro interviene sorridendo: “Sì, quello su Bluesky è l’ultimo account social che dovrai mai creare!”
Quanto sta crescendo Bluesky
Al momento la partecipazione a Bluesky resta “ad invito“. La piattaforma è infatti ancora considerata in versione beta nonostante il numero di utenti registrati cresca a un ritmo davvero molto sostenuto. E questo prima ancora che Musk ipotizzasse, a settembre 2023, l’introduzione di un canone per l’utilizzo di X. Musk ha giustificato il versamento di un “piccolo obolo” come strumento utile a neutralizzare l’attività dei bot sulla sua piattaforma social.
Il grafico che tiene conto del numero di utenti registrati su Bluesky è inequivocabile: si parla di più di 3 milioni di utenti attivi. Certo, siamo ancora molto lontani dai 550 milioni di utenti di Twitter/X, ma l’accesso alla piattaforma è appena diventato disponibile per tutti.
Il flop fatto registrare da Clubhouse ci fa restare con i piedi per terra ma l’approccio aperto sul quale Bluesky si è prefissata di investire non è che un eccellente biglietto da visita.
Le preoccupazioni in materia di Sicurezza
A settembre 2023, un ricercatori di sicurezza ha provocatoriamente pubblicato su GitHub quelli che ritiene essere exploit funzionanti per sfruttare una serie di vulnerabilità di Bluesky. L’azione trova giustificazione, a detta del ricercatore, nelle mancate risposte di Bluesky a fronte delle ripetute segnalazioni in forma privata.
Esaminando il materiale pubblicato su GitHub si apprende che la maggior parte delle problematiche riguardano presunte vulnerabilità legate ai link nei post di Bluesky. Altri “exploit”, invece, si riferiscono a vulnerabilità correlate con la condivisione di contenuti esterni.
Bluesky permette di inserire link nei post in modo simile a come funzionano i tag anchor sul Web. Questo sistema di collegamenti non è basato su un linguaggio di markup (come l’HTML), ma piuttosto su una modalità che consente di pubblicare comunque porzioni di testo con informazioni come i link e i testi formattati. La preoccupazione sollevata dal ricercatore è che questo schema permette di creare collegamenti con qualsiasi testo. Un eventuale aggressore può creare un collegamento testuale che sembra innocuo ma che in realtà porta a contenuti dannosi o fuorvianti.
La piattaforma, inoltre, permette di incorporare Immagini, collegamenti e altri post nei propri contenuti Bluesky. Attualmente, il sistema accetta passivamente il materiale ricevuto in ingresso senza operare ulteriori verifiche. Questo significa che se qualcuno condivide un collegamento o un post con contenuti dannosi o ingannevoli, essi verrebbero visualizzati direttamente.
Sembra che gli sviluppatori Bluesky si siano comunque già attivati per affrontare adeguatamente entrambe le tematiche, peraltro comuni – fin dagli albori – a qualunque piattaforma Web.
Fact-checking, per combattere le fake news
Con il lancio del 6 febbraio 2024, Bluesky ha citato gli sforzi in termini di contrasto alle news fasulle. Le organizzazioni che si occupano di fact-checking possono sfruttare il sistema di tagging (etichettatura) integrato nel social per contrassegnare i post come “parzialmente falsi”, “ingannevoli” o con altre classificazioni.
Gli utenti che si fidano delle varie organizzazioni possono a loro volta “sottoscrivere” i tag contribuendo ad aumentare reputazione e affidabilità delle informazioni, con un circolo virtuoso a vantaggio di tutti.
Il concetto di moderazione multilivello è la sfida con cui Bluesky intende confrontarsi, sottolineando che si tratta della chiave di volta per combattere una volta per tutte le pratiche più odiose alle quali siamo abituati su tante piattaforme sociali.
A breve prenderà il via il concetto di federazione
“Sotto il cofano”, Bluesky intende restituire pieno controllo agli utenti sulle loro conversazioni e sui loro dati. L’esperienza online non è controllata da un’unica azienda.
La nuova “federazione“, che prenderà il via entro fine febbraio 2024, rende la rete Bluesky aperta e personalizzabile. Il nuovo social offre quindi agli utenti la libertà di scegliere (e il diritto di andarsene) anziché essere vincolati agli algoritmi di aziende private. “Ovunque tu vada, i tuoi amici e le tue relazioni possono seguirti“, sottolineando gli ideatori di Bluesky.
Gli sviluppatori e i gestori di server potranno auto-ospitare un server che si connette alla rete Bluesky principale. Diventa quindi possibile usare un nome a dominio sotto il proprio controllo ai fini della generazione del nome utente su Bluesky
La piattaforma social consentirà insomma di scegliere il server su cui desidera ospitare il proprio account, trasferendo eventualmente quello creato su Bluesky. Ecco alcune ragioni per cui viene richiesta questa specifica:
Scalabilità: consentendo agli utenti di selezionare il proprio hosting provider, Bluesky può distribuire il carico di utenti su diversi server, garantendo una maggiore scalabilità del servizio.
Privacy: scegliendo un hosting provider di fiducia, gli utenti possono avere maggiore controllo sulla privacy dei propri dati e delle attività svolte online.
Personalizzazione: alcuni hosting provider possono offrire funzionalità o servizi aggiuntivi volti a personalizzare l’esperienza d’uso di Bluesky.
Affidabilità: i vari hosting provider hanno politiche diverse in termini di uptime e livelli di servizio.
Distribuzione geografica: scegliendo un hosting provider in una determinata area geografica, gli utenti possono beneficiare di tempi di risposta più rapidi e di una migliore esperienza d’uso.
Il problema hellthread
Il termine hellthread è un neologismo utilizzato per descrivere una discussione caotica, disturbante o spiacevole che si verifica su una piattaforma online. È una conversazione che sfugge al controllo e assume piega negativa, spesso degenerando in un conflitto, insulti, offese o contenuti inappropriati.
La “miscela esplosiva” per un hellthread sono un’elevata partecipazione alla discussione, la confusione dovuta al gran numero di interazioni e risposte rapide, l’improvvisa pubblicazione di contenuti dannosi e le elevate difficoltà di moderazione esacerbate dalla complessità delle dinamiche in gioco.
Gli hellthread restano un aspetto che su Bluesky, come su altre piattaforme, merita un’attenzione speciale. Spesso, infatti, se si risponde all’interno di un hellthread si resta “intrappolati”: si iniziano a ricevere tutte le notifiche e non è possibile maturare alcun tipo di consapevolezza sullo sviluppo della discussione. Questo, ad esempio, perché la conversazione continua ad essere tenuta viva da qualche bot.
D’altra parte, lo spiegano chiaramente gli sviluppatori di Bluesky: i social network possono essere soggetti ad abusi ed è per questo che, in questa fase iniziale, è stato introdotto il sistema di partecipazione a invito.
L’approccio alla moderazione si basa su tre pilastri: filtraggio automatico, azioni amministrative manuali e tagging con la collaborazione della comunità degli utenti. Quest’ultimo permetterà a chiunque di definire e applicare etichette ai contenuti o agli account. Come abbiamo visto in precedenza, è presentata come la soluzione per un ampio ventaglio di problematiche, hellthread compresi.
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