**BANDLE TALE: UN GDR “COZY” TRA LEAGUE OF LEGENDS STORY**
Bandle Tale a League of Legends Story è tra le più particolari produzioni fra tutti gli spin off del celebre MOBA di Riot. Nonché la più distante dalle atmosfere e dai ritmi del gioco da cui prende in prestito immaginario, personaggi e location. Si tratta di un GDR “cozy”, confortevole, cioè pensato per coinvolgere l’utente senza impegnarlo troppo o metterlo in difficoltà. Ogni attività è pensata per essere piacevolmente “meccanica”, ma anche soddisfacente, perché il nostro personaggio è in costante evoluzione. Migliora le sue abilità di raccolta e crafting, rende più accogliente e personalizza la sua abitazione itinerante. Infine, quando possiede abbastanza materiali, cibo e musica, organizza feste assurde e super coinvolgenti. Davvero una bella vita, non trovate?
**TRA MORBIDA LANA E CALZINI PARLANTI**
Bandle Tale si distingue dalle altre League of Legends Story già a partire dalla narrazione. I due RPG più tradizionali The Mageseeker (qui la recensione di The Mageseeker A League of Legends Story) e Convergence avevano infatti per protagonisti personaggi amatissimi e conosciuti del roster di League of Legends, con l’obiettivo di raccontare le loro Storie e strizzare l’occhio prima di tutto ai fan.
Bandle Tale, invece, non ci mette nei panni di Teemo, nonostante sia ambientato nel mondo degli Yordle (la razza di cui l’agile campione fa parte). Ci chiama invece a personalizzare un delizioso pelosetto tutto nostro con un editor semplice ed essenziale. Inoltre, del mondo di LoL sono presenti soltanto semplici citazioni o personaggi che incontriamo lungo la strada (come Corky): è evidente che Lazy Bear Games abbia pensato l’esperienza tenendo in mente chi non ha familiarità con l’immaginario MOBA, per avvicinare chiunque lo desiderasse alla produzione.
La trama è raccontata attraverso cutscene splendidamente doppiate in italiano, o con dialoghi testuali dal tono frizzante, ironico e leggero. L’intento è mettere il giocatore in condizione di godersi ogni momento senza pressioni, anche quando gli obiettivi da portare a termine sono importanti. La nostra missione infatti è alquanto “seria”, dato che il piccolo Yordle che creiamo deve ricostruire la rete di portali mistici che normalmente collega le isole della sua terra natia. Una festa un po’ troppo movimentata ha infatti distrutto in circostanze misteriose tutti i fili magicamente intrecciati dagli amabili esserini e sta a noi “sferruzzarli” al loro posto, una “maglia” alla volta. I giochi di parole sul cucito, il filo e la lana non sono casuali.
**UN MONDO DI DETTAGLI**
Il mondo è in pixel art tridimensionale, vanta quindi una presentazione visiva dalla natura semplice che ricorda Stardew Valley, probabilmente non a caso considerando il genere scelto per Bandle. A nostro avviso è un esperimento riuscito, che ha consentito agli sviluppatori di giocare con la visuale isometrica a telecamera fissa per creare ambientazioni magiche e interessanti. Iconica in tal senso è l’università in cui approdiamo poco dopo l’inizio dell’avventura.
L’ateneo degli Yordle è il nostro luogo preferito, tutto un saliscendi di prati, piazze con enormi monumenti, tubi che collegano il sottosuolo con l’esterno e dolci casette colorate, abitate da comici professori e studenti ribelli. Piante fatte di pergamene arrotolate, alambicchi pieni di liquidi fucsia e stelle “cadute” sono disseminate ovunque, pronte per essere collezionate e utilizzate negli esperimenti di crafting del protagonista. Nel frattempo, osservando lo sfondo con attenzione si possono notare Yordle a testa in giù che esplorano piattaforme dalla gravità alterata, cespugli mossi dal vento e tanti altri piccoli dettagli, che rendono la scenografia una gioia per gli occhi. Sembra quasi di trovarsi in uno dei surreali disegni dell’artista Escher, ma animato.
Sul fronte tecnico e artistico, Bandle Tale a League of Legends Story ci ha piacevolmente colpito con il suo stile delicato, i suoi colorati modelli e soprattutto i bei fondali in pixel art. La storia e la scrittura, invece, sono un po’ troppo elementari: non sono mal realizzate in valore assoluto, ma non sono di certo gli elementi che incuriosiscono di più, anche al netto della solidità della localizzazione in italiano.
**UN’ESPERIENZA DI GIOCO E ARRICCHIMENTO**
Il gioco non è affatto difficile, ovviamente non prevede combattimenti o attività frenetiche. Tuttavia, inizialmente abbiamo fatto un po’ fatica a orientarci fra le missioni, a causa di una suddivisione dei compiti un po’ confusa. In breve, la maggior parte degli incarichi è legata all’ottenimento di un oggetto o di specifiche risorse nella zona in cui ci troviamo. Di solito si tratta di un’area non troppo vasta, con punti di interesse, NPC, segreti e passaggi da scovare. Per capire dove raccogliere, o come costruire l’oggetto chiave del caso però dovremo controllare manualmente di avere le abilità giuste e gli strumenti adatti, scavando in vari menù e sottomenù distribuiti lungo quattro diversi (ed estesi) alberi delle abilità.
È un processo che finisce per rallentare un po’ il ritmo dell’avanzamento, perché chiama a studiare con attenzione quali nodi degli skill tree riempire per primi e non è certo il massimo in un gioco di questo genere. Salire di livello è molto facile: basta andare in giro per la mappa e collezionare ingredienti per cucinare o materiali per il crafting, costruire miglioramenti per la nostra casa-zaino o arredarla, curare i giardini altrui o il nostro. Volendo si può anche pescare e catturare insetti, a patto di avere i talenti giusti. Così facendo riempiremo apposite sfere con le nostre “esperienze positive”: mentre dormiremo in gioco si trasformeranno in punti abilità per sviluppare gli skill tree.
**FACCIAMO FESTA NELLA CASA-ZAINO!**
La casa-zaino di Ozzy è un vero portento. Gli interni si possono espandere notevolmente impiegando risorse e materiali ottenuti tramite crafting e accessori via via sempre più avanzati e ingredienti di base difficili da trovare. Quanto agli esterni, piazzando la nostra abitazione in appositi spot nelle mappe potremo srotolare fantastici tappeti tematici con le più disparate funzioni. C’è quello per le fiere mangerecce, su cui cucinare tutte le pietanze richieste dai festanti con taglieri, forni e quant’altro entro un tempo limite, in un mini gioco che ricorda un po’ Overcooked e simili. Poi c’è il tappeto del mercato, meno spettacolare ma utile, in cui possiamo mettere gli oggetti che non ci servono e venderli anche mentre siamo impegnati in altre operazioni.
Il tappeto “simbolo” del gioco è di certo quello che ci permette di organizzare i party fra Yordle, che va di volta in volta personalizzato con attrazioni differenti, da cambiare a seconda della festa che vogliamo lanciare. I tavoli pieni di bibite, le piste da ballo o le zone musica che via via sblocchiamo e montiamo vanno poste su slot predefiniti da 1, 2 o più “quadrati”: più spazio occupano, più sono efficaci nel far felici gli invitati. Poi, va impostata una musica e delle luci adatte, diverse in base agli invitati presenti. Un gruppo di studenti, per esempio, di sicuro apprezzerà sonorità più movimentate e fari strobo, mentre gli anziani vorranno note calme e luci soffuse. Infine, sta sempre a noi accertarci che gli Yordle intervenuti si divertano o mangino a sufficienza, così da immagazzinare la loro “felicità” nello zaino-casa per rifornirlo di energia positiva.
Le variabili per riuscire nell’intento sono sempre più complesse a ogni nuovo festino, ma le dinamiche sono le medesime in tutte le isole. Il nostro compito è sempre ravvivare gli animi con un party, ottenere “felicità” liquida e craftare del “filoportale”, un materiale indispensabile per attivare i collegamenti con la prossima zona. Una volta lì il loop riparte da capo, e la storia prosegue. È chiaro quindi che per alcuni Bandle Tale possa risultare ripetitivo, o addirittura noioso. Per dire, il fatto che per realizzare determinati materiali sia necessario attendere minuti interi, e occupare il tempo in altre attività collaterali “di riempimento” potrebbe innervosire qualcuno. Si tratta però di una precisa scelta di design pensata per imporre un ritmo rallentato e calmo all’avanzamento.
Oltretutto, ci sono un po’ di modi per allontanare l’ombra della ripetitività. Gli oggetti craftabili e le attrazioni per le feste sono molti. In pochissimo tempo la nostra casa-zaino cresce e si evolve a vista d’occhio, diventando un punto di riferimento per tutti gli Yordle festaioli. Inoltre, di isola in isola le richieste e le missioni sono sempre più articolate, gli oggetti da costruire man mano più complessi e le aree esplorabili ogni volta un pizzico più grandi della precedente. Perciò, Bandle Tale resta molto indicato per staccare la spina a fine giornata cercando di trovare questo o quel filo, decorando la villetta e migliorando le capacità del protagonista, in un loop ludico elementare ma in grado di regalare soddisfazioni.