venerdì, Novembre 15, 2024

“Alessandro Magno – Come nasce una leggenda”: Una miniserie Netflix che si muove tra fiction e realtà storica con altibajos narrativi

**ALESSANDRO MAGNO – COME NASCE UNA LEGGENDA**

Uno dei personaggi sicuramente più studiati, quando si parla di Storia antica, e uno forse dei meno trattati nel mondo dell’intrattenimento più in generale. Una **miniserie** dunque dedicata in maniera specifica a questo personaggio può avere senso, soprattutto se arricchita con informazioni e nozioni storiche utili a farlo conoscere ancora meglio. Ma pur sempre con un linguaggio e taglio pop. **Alessandro III di Macedonia**, meglio noto come Alessandro Magno, diventa protagonista di una miniserie storica in sei episodi sbarcata da poco tempo su Netflix, con il titolo **Alessandro Magno – Come nasce una leggenda**. Vi raccontiamo quindi le nostre impressioni su questo nuovo titolo, attualmente tra i principali trend della piattaforma Streaming!

**Ricalca in qualche modo i classici documentari scolastici**, per scrittura e narrazione in alcuni tratti, ma senza nulla togliere all’evidente sforzo produttivo che sta dietro la realizzazione dei sei episodi. I **passaggi cronologici** affrontati in questo titolo sono quelli focali della sua storia: dall’esilio all’incoronazione, il conflitto con la madre e le aspirazioni divine, fino al retaggio dell’invincibilità in battaglia, che divise a metà l’Asia, puntando ai confini conosciuti.

In particolare, **si evidenzia la sua brama i potere e conquista**, con tutto quello che accompagna l’aspetto più combattivo e militare della sua esperienza. Insieme al suo fascino seducente, questi sono i tratti narrativi principali della serie, che **unisce aspetti docu a quelli di fiction** per creare il necessario pathos, ma si concentra più sulle gesta dell’eroe in questione, che sul suo pensiero e sulla sua personalità umana.

**IL MITO PRIMA DELL’UOMO**

A cosa conduce questa scelta registica della storia di Alessandro Magno? A una declinazione fisiologica della mitologia dell’eroe in un didascalismo abbastanza riduttivo, portando sullo schermo più divinità che umanità. Ci sono tutte le prerogative per costruire un archetipo perfetto per **un tentativo seriale interessante, ma al contempo abbastanza ridondante**.

Tra interviste, opinioni, ricostruzioni e la linea fiction che accompagna lo spettatore per mano di **Buck Braithwaite** (interprete appunto di Alessandro), i tratti uniti in questa storia sono tanti, e forse troppi. Un altro punto su cui insiste la trama, oltre alla differenza tra divinità e semi-divinità, è **il conflitto della personalità stessa di Alessandro Magno** a emergere. Si sottolinea sia la sua personalità sul campo di battaglia, ma anche il suo lato più nascosto e intimo. In primis il suo **orientamento sessuale** e il suo rapporto con **Efestione**, amico d’infanzia, e **Tolomeo**.

Infine, tratti come la scomparsa dello stesso protagonista viene smorzata in parte e accantonata per concentrarsi sulla spettacolarizzazione delle vicende. Ci si scorda forse così che non sia stato solo un imperatore, ma anche un portatore di **ideali ellenistici**, appassionato di astrologia, filosofia e amante delle culture nei luoghi che ha conquistato.

**ALESSANDRO MAGNO – COME NASCE UNA LEGGENDA, LA NOSTRA RECENSIONE DELLA MINISERIE NETFLIX**

Alessandro Magno – Come nasce una leggenda sembra un tentativo da parte di Netflix di addentrarsi in territori non del tutto propri, nel tentativo di **affrontare in logica mainstream un profilo storico che ha la caratteristiche giuste** per essere portato sul piccolo schermo. Come del resto era già successo. E per questo motivo avremmo sperato in qualcosa di meglio che un pastiche di elementi diversi tra loro, in grado di restituire quasi **un contenuto al limite dell’edutainment**, ma con **tanta spettacolarizzazione** e mano calcata sull’aspetto fiction. Una miniserie che vale la pena di essere guardata, quasi al pari del non troppo recente esperimento con Regina Cleopatra, altra docu-serie Netflix che aveva forse gli stessi difetti di questo titolo. Che ci sia** qualcosa da cambiare alla base della concezione di questi prodotti**, per il colosso dello streaming?

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