Operando nell’ambito della Task Force Black Storm, quattro jet F-2000A dell’Aeronautica Militare Italiana (come gli Eurofighter Typhoon monoposto sono designati in Italia) sono attualmente schierati presso la base aerea di Mihail Kogalniceanu, in Romania, per un dispiegamento di quattro mesi nell’ambito dell’eAPA della NATO -S (Enhanced Air Policing Area South).
La missione degli Eurofighter italiani è di contribuire al servizio QRA (Quick Reaction Alert) nella regione, potenziando i MiG-21 rumeni.
L’Aeronautica Militare Italiana ha assunto il ruolo di primo piano dell’eAPA-S dalla Royal Canadian Air Force il 15 dicembre 2021. Da quando il distaccamento ha iniziato il servizio QRA in Romania, gli italiani hanno effettuato ben 14 volte per rispondere a sconosciuti aerei in avvicinamento o in prossimità dello spazio aereo della NATO.
Per fare un confronto, durante l’ eAPA-S del 2019 , dopo due mesi, i Typhoon italiani erano stati lanciati appena quattro volte, segno che la situazione nella regione, con la crisi ucraina in pieno svolgimento, è più tesa di due anni fa , con molte più attività nelle vicinanze dello spazio aereo della NATO .
Gli scrambles dalla base aerea di Mihail Kogalniceanu, dove gli italiani sono stati recentemente raggiunti dagli Eurofighter dell’aeronautica tedesca , sono ordinati dal CAOC (Combined Air Operations Center) di Torrejon, in Spagna, la stessa agenzia che ordina il lancio dei caccia in QRA quando questi supportano la difesa aerea nazionale dalle loro basi.
Alcuni dettagli interessanti sulla 14a scramble sono stati divulgati dal MOD italiano. Gli F-2000 dell’ItAF furono lanciati per rispondere a velivoli “non NATO” non identificati che si trovavano su una rotta che li avrebbe portati ad entrare nello spazio aereo della NATO.
Il velivolo italiano ha istituito un Combat Air Patrol (CAP) per monitorare l’area di competenza e dissuadere il traffico nell’area da qualsiasi ingresso non autorizzato. Nessun VID (Visual Identification) sugli “zombi” (come i velivoli sconosciuti sono soprannominati nella fraseologia dei piloti di caccia).
Sotto la guida del 36° Stormo (Wing), la Task Force Black Storm è coadiuvata da personale di tutte le ali della difesa aerea dell’Aeronautica Militare Italiana: il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 37° da Trapani e il 51° da Istrana .